lunedì 14 dicembre 2015

EP.14: YELLOW E LA MAGIA DELLA NEVE

Yellow sapeva che normalmente nei bagni non nevica ma che inverno sarebbe stato senza un pochino di neve? Era convinto che fosse la neve a rendere il Natale magico o perlomeno sopportabile surgelarsi l’inverno. Non che una paperella di gomma potesse ghiacciarsi, loro avevano più che altro paura di potersi sciogliere.  I filosofi dibattono se l’Inferno sia fatto di ghiaccio o di fuoco, le paperelle di gomma sono convinte che sia fatto di fuoco, Yellow aveva la sua opinione. Lui riteneva che l’inferno fosse una vasca da bagno piena di paperelle di gomma identiche a lui.  Si trattavca con buone probabilità di una reminescenza del momento in cui il nostro piccolo Yellow era stato creato ma lui non lo avrebbe mai ammesso. 
Comunque sia, tutte le farneticazioni su inferno e paradiso non lo avrebbero distratto dall’idea di far nevicare nel bagno. Ma il nostro amico era astuto come una faina (o almeno era quello che pensava di se stesso) e ne combinava sempre una. Chiamò Orange, il fratello che cercava quando era sicuro che chiunque altro avrebbe disapprovato, lui no, era un ragazzo tosto anche se non intelligente come lui. 
E come i Siloni si Battlestar Galactica, Yellow aveva un piano.
Iniziava sempre con una buona idea e finiva nella vasca da bagno.
Yellow ed Orange strapparono a pezzettini una grande quantità di carta igienica e si arrampicarono sul mobiletto alto (il posto più lontano dalla vasca che Yellow potesse trovare) trascinandosi dietro qualcosa di pesante avvolto in un asciugamano. 
Violet li intravide ed emise un sospiro, sapeva che avevano qualcosa in testa. I fratellini gommosi scoprirono un phon ed Orange lo accese.  Coriandoli di carta igienica fluttuarono per il bagno. Tutti gli abitanti del bagno, papere e non papere, guardarono in alto verso di loro, verso la neve cadente. Era la cosa più spettacolare che avessero mai visto. 
Stupiti se ne stavano in silenzio. Il cuoricino di plastica di Yellow scoppiava di gioia. 
Incoraggiò Orange a cavalcare il phon in modo da poter direzionare la carta igienica.  Orange, oramai dovreste conoscerlo, senza pensarci due volte, montò sul phon.  Mandò l’aria ovunque ……era euforico e strillava come un cowboy su una mucca impazzita. 
“Cavolo, Yellow è la cosa più bella che ho mai fatto…Ye Ah!”. Nessuno gli rispose. Si guardò attorno ma suo fratello non era da nessuna parte. Dopo un pochino lo vide.  Tutto intento a dare ordini al fratello su dove direzionare l’aria, si era piazzato davanti alla bocca del phon e, dal momento che era una piccola papera di gomma, era volato via con la carta. 
Al momento, Yellow Yellow se ne stava tutto irritato nel lavandino cercando di liberarsi della carta igienica bagnata che gli si era appiccicata addosso. 

Morale della favola: l’acqua è bagnata. 

EP. 14: LET IT SNOW

Yellow knew it wasn’t supposed to snow in a bathroom but what kind of winter would have it been without a touch of snow? He was convinced it was snow who made the Christmas magic or at the very least the winter worth freezing over. 

Not that a rubber ducky could actually freeze, they were more scared by melting. Philosophers quarrel whether hell is ice or fire, rubber ducks thinks it is fire, yellow had his own belief. Hell was a bathtub full of yellow rubber ducks identical to him. 
It was probably a memory of the moment our little Yellow was created but it would never admitted it. 
But all the gibberish in the world concerning this stuff was not as important as make it snow in the bathroom. 
But our little friend was a clever clogs (or at least so he thought about himself) and he was always up to something. He called Orange, the brother he searched for when he knew everyone else would have disapproved, he was a tough guy though not as smart as himself. 
Like Battlestar Galactica’s Cylons, Yellow had a plan.
It always started with a good idea and quite often ended in the tube. 
Yellow and Orange tore up a great deal of toilet paper and climbed the cabinet (he choose a place as far away from the tube as he could) dragging a huge, heavy something wrapped in a towel. 
Violet caught sight of them and sighed, she knew they were up to something. The rubber siblings unwrapped a hair-drier from the towel and Orange switched it on. 
Leaves of toilet paper flew down in the bathroom. All the bath’s population,  ducks and no ducks, looked up towards them, towards the falling snow. It was the wondrous thing they’d ever see. 
Mesmerized they all stayed in silence. Yellow’s  little rubber heart was going to explode out of joy. 
He urged Orange to rode the drier so they could direct the toilet paper. Orange, you should know him by now, without thinking twice, popped on the drier. 
He aimed the air everywhere…….he was galvanized and screamed like a cowboy on a crazy cow.
“Gosh Yellow it’s the most amazing thing I’ve ever done…Ye Ha”. Nobody answered. He looked around and his bro was nowhere to be seen. After a while he found him. 
Bent on  ordering Orange where to direct the air, he’d placed himself in front of the drier and, for he was a tiny rubber thing, he’d flew with the paper. At the present, Yellow was in the washbasin scorned trying to get rid of the soaked toilet paper stuck all over him. 

Bottom line: water is wet.

domenica 6 dicembre 2015

EP. 12 - YELLOW E LA RECITA DI NATALE

Yellow aveva trascorso le ultime ore a fare i casting per la recita di Natale. Si era ben presto pentito di essersi offerto. Tutte le papere si erano presentate con un idea o una trama da presentargli. Tantissime idee, una più balorda dell’altra. Violet (la sorella intelligente di Yellow) era a capo dello show. Aveva scartato praticamente tutti dicendo chiaramente agli artisti improvvisati che erano fuori di zucca a proporre quelle porcherie. Era una paperetta con le palle lei. Ad un certo punto Violet dovette allontanarsi per un impegno inderogabile e si fece sostituire da Orange. Pensava di aver fatto una mossa intelligente, non lo era stata.
Orange era più interessato alle papere che alle trame quindi, quattro graziose paperette vestite da sirena salirono sul palco ed intonarono una canzone dall’Odissea di qualche autore cieco morto secoli prima, lui le scritturò subito.  Amy, lunga chioma bionda e costumino viola, Marina, boccoli castani e costumino blu, Esmeralda, capelli rossi e costumino verde e Rose, una brunetta sfacciata con il costumino rosa, erano molto contente.
Yellow non obiettò alla scelta del fratello. Sembrava una bella trama dopo tutto. Quando Violet tornò , si arrabbiò e rimproverò duramente entrambi. Loro caddero dalle nuvole.
Non riuscirono a capire perche fosse tanto arrabbiata fino a che Shakespeare non gli raccontò l’Odissea per intero e gli fece presente che non si trattava di un musical. Adesso si ritrovavano con una sorella furiosa e quattro incantevoli papere-sirene.
Fu solo allora che Yellow ebbe un’idea geniale e – incredibilmente – tutta la crew era d’accordo con lui che si trattava di un piano fantastico.
Yellow aveva pensato che avrebbero potuto mettere in scena “La sirenetta”. Si trattava di una storia semplice ma  piena di belle canzoni e sirene (e poi lui si sarebbe scritturato per il ruolo del principe Erik).
Semplicemente geniale.
Violet richiamò tutto il cast, comprese le quattro sirene, e li fece allineare sul bordo della vasca. Spiegò che avevano scelto “La Sirenetta” e procedette con l’assegnazione dei ruoli. Il ruolo di Ariel era stato affidato a Marina per via della sua chioma fulva.
Le altre papere-sirene protestarono e si misero a bisticciare.
Yellow tentò di calmarle ma finì nel bel mezzo del parapiglia e – come sempre – sul fondo della vasca. Stavolta, comunque, non da solo. Orange lo guardò con occhi malizisi “Serve aiuto?” gli disse con tono scherzoso “Fai con calma” gli rispose Yellow, la sua voce appena udibile a causa degli schiamazzi che stavano facendo le quattro papere vestite da sirena.


Morale della favola: non dire gatto se non lo hai nel sacco. 

EP.13 - THE KUNG-FU LESSON

Our little yellow pal couldn’t stop complaining about how sick he was of ending in the bathtub every single time so Blake, is corvine rubber bro, decided (as a Christmas present) to introduce him to Quack-Quack Sensei and pay for a kung-fu lesson, in order to improve Yellow’s skills.
Quack-Quack Sensei was a very strict teacher.  Legend was he’d never smiled, not even when he’d been a baby duck. Some people said he was born in a storm and with his very first cry he’s stopped it.
Every word coming out of his beak was wise, he could kill with his eyebrow, enemies melted in front of him: he was the almighty Quack-Quack Sensei.
Yellow quickly explained his problem.
One often meets his destiny on the road he takes to avoid it[1]” the great master replied “You have to endure and improve yourself in every aspect because that stiffest tree is most easily cracked, while the bamboo or willow survives by bending with the wind[2] and you must know in your heart that failure is the key to success: each mistake  teaches us something[3]
Somewhere between the bamboo, the willow, the birch , the elm, the juniper and the rosemary, Yellow fell asleep. He’d been supervising the rehearsal for the Christmas play all night and he was really tired.  Quack-Quack Sensei’s voice was steady and pleasing, it was just like a lullaby in his rubber ears.
At one point he opened his eyes and the Quack-Quack Sensei was looking at him in anger. No one had never dared sleep in his presence. The master eyes were gloving with fire and Yellow was a bit scared. He’d seen all Bruce Lee movie though, he knew kung-fu.
The master scoffed “I was paid for a lesson and I’m a duck of my word my little kohai Yellow. Since the best teachers are  those who show you where to look but don’t tell what to see,[4] here’s my lesson: Your mind is like the water” and while saying it Quack-Quack Sensei threw Yellow into the almost empty bathtub “when it is agitated it becomes difficult to see. But if you allow it to settle the answer become clear.[5]
Yellow was wondering what was the question to the answer in the bottom of the bathtub but for once he stayed quiet.
And, just for the record, there was nothing written in the bathtub. He’d probably missed a joke.

Bottom line: if it’s written in the sand or in the bottom of a bathtub or wherever there is water, don’t bother search for answers. Water always washes them off.




[1] Maestro tartaruga
[2] Bruce Lee
[3] Morihei Ueshiba
[4] smw in the web
[5] Master Oogway

EP. 13 - LA LEZIONE DI KUNG-FU

Il nostro piccolo amico giallo non la smetteva di lamentarsi del fatto che finiva sempre sul fondo della vasca da bagno così Blake, il suo fratellino dalle gommose piume corvine, decise (come regalo di natale) di presentagli Quack-Quack Sensei e pagargli una lezione di kung-fu affiché Yellow potesse migliorare le sue capacità.
Quack-Quack Sensei era un maestro molto severo. La legenda narra che non avesse mai sorriso, nemmeno da piccino. Alcuni dicono che nacque durante una tempesta e con il suo primo vagito la fermò.
Ogni parola che fuoriusciva dal suo becco era una perla di saggezza, poteva uccidere con un sopracciglio, i nemici si scioglievano dinnanzi a lui: lui era Quack-Quack Sensei l’immenso.
Yellow gli spiegò brevemente quale era il suo problema.
Spesso si incontra il proprio destino sulla via che si intraprende per evitarlo[1]” gli rispose il grande maestro “devi sopportare e migliorarti in tutti gli ambiti poiché l’albero più rigido si spezza facilmente mentre il bamboo o il salice sopravvivono perché si piegano assecondando il vento[2] e tu devi riconoscere, infondo al tuo cuore,  che il fallimento è la chiave per il successo: ogni errore ci insegna qualcosa[3]”. Da qualche parte tra il bamboo, il salice, le betulle, l’olmo il ginepro ed il rosmarino, Yellow si addormentò. Aveva supervisionato le prove per la recita di Natale per tutta la notte ed era davvero stanco. La voce di Quack-Quack Sensei era mitigata e piacevole, come una ninna nanna per le sue orecchiette gommose.
Ad un certo punto, Yellow aprì gli occhietti e Quack-Quack Sensei lo stava guardando arrabbiato. Nessuno aveva  mai osato addormentarsi in sua presenza. Gli occhi del maestro bruciavano di rabbia e Yellow era un pochino intimorito. Comunque sia, Yellow aveva visto tutti i film di Bruce Lee, lui conosceva il kung-fu.
Il maestro sbuffò “Sono stato pagato per una lezione e sono una papera di parola mio piccolo kohai Yellow. Dal momento che i migliori insegnanti sono quelli che ti dicono dove guardare ma non cosa cercare[4], questa è la mia lezione: la tua mente è come l’acqua” e dicendo questo lo fiondò nella vasca quasi vuota “quando è agitata è difficile vedere ma se gli permetti di calmarsi, la risposta si palesa[5]. ”  
Yellow si chiedeva quale fosse la domanda la cui risposta avrebbe trovato sul fondo della vasca ma, per una volta, se ne stette in silenzio.
Tanto per la cronaca, non c’era niente scritto sul fondo della vasca. Probabilmente non aveva capito la battuta.

Morale della favola: se è scritto sulla sabbia o sul fondo della vasca o dovunque ci sia acqua, non vi affaticate a cercare le risposte. L’acqua le avrà lavate via.


[1] Maestro tartaruga
[2] Bruce Lee
[3] Morihei Ueshiba
[4] da qualche parte su internet
[5] Master Oogway

EP.12 - YELLOW AND THE CHRISTMAS PLAY

In the last few hours, Yellow had been casting ducks for the Christmas show. He’d soon regretted coming forward for this task.  Every duck had came up with an idea or a plot he/she wanted to show them. So many ideas, all so very impossible to realize. Violet (Yellow’s smart sister) was in charge of the show. She had discarded every one bluntly telling the artists they were out of their freaking minds in asking what they were asking. She got guts, this duck. At one point she had some urgent errand to do so Orange took her place. She thought it was a smart move but it happened to be a dumb one.
Orange was more interested in she-ducks than actual stories so when  four very eye-catching ducks dressed as sirens went on the stage and played a song from “Odyssey” by some blind writer who died eons ago, he immediately signed up all of them. Amy, blond long hair and amethyst suite, Marina, hazel waves and blue suite, Esmeralda, red haired with a green suite, and Rose, a cheeky brunette with a dark pink suite, were amused.
Yellow didn’t object to his bro choice. It seemed a nice plot after all. When Violet came back, she went mad and scolded them pretty badly. For them it all came out of the blue. They couldn't understad why she was that enraged ‘till Shakespeare duck told them the ALL Odyssey and they discovered it was no musical.
At the end of the day they had an angry sister and four stunning duck-sirens.
Yellow - then - had the smartest idea and – unbelievably – all the crew's ducks agreed with him that it was an amazing plan.
He thought they could have played “The little mermaid”.  It was a simple story, had a few nice songs and there was plenty of mermaids (he also planned to cast himself for the role of prince Eric).
Simply genius.
Violet called in the whole cast, the four mermaids included, and they all lined up on the bathtub edge. She explained they’d chosen “The little mermaid” and allotted the roles. She had also decided to give Ariel’s role to Marina since she had nice red hair.
The other girls protested and started to fight with each other. Yellow tried to calm them down but he got involved in the scuffle and  - as always – fall into the bathtub. He was not alone this time, though.
Orange looked down at him and smiled knowingly “Need help?” he said amused. “Take your time” Yellow replied, his voice barely audible in the mess that was the bickering party of the four mermaid.

Bottom line, don't count your chickens before they're hatched. 

sabato 21 novembre 2015

YELLOW PRESENTS: THE THANKSGIVING SPECIAL

Yellow had a new project, he meant  to square of the circle, no actually he wanted to circle of the square, no in reality he desired to circle the triangle. Ok, he just wanted for Chanel to make peace with Théo and have a nice thanksgiving dinner together with everyone he cared for and everyone the ones he cares for cared for.
Ok, the lines are bit messy but point is: Yellow is the quintessence of the family duck at heart and he thought thanksgiving could be the perfect occasion to make peace.
The English queen was going to throw a classy party with master-chef  savories of flavored soap. She was driving both Scott, the Scottish duck, and Shakespeare, the poet duck, mad. She wanted everything to be perfect, just the way she decided perfect was.
They were unrolling the printed toilet paper since an awful amount of time and she was never satisfied. Many ducks had ducked out but the two left had to uphold to their reputation. To be honest, they didn’t want to lose to the other duck, anyhow they were mentally and physically exhausted.
They were just praying her rubber vocal cords would break and she’d be silent for a while.
Centurion was in charge of the streaming: Théo on the first channel, the London Tower gift shop on channel two (his duck Majesty Henry the 8th had threatened to make duck heads fly if he hadn’t been invited – his newly duck bride was scared as hell) and the discount that Yellow had once called home on the channel three. In less than an hour the transmission was set, the toilet paper was not.
At one point Scott lost it and threw away the toilet paper. 
Can you guess who was staying on a piece of that paper and flew away with it? It all happened in a matter of seconds. All they could see afterwards was Yellow floating in the bathtub (filled with water) surrounded by toilet paper. Scott called for him but he pouted (it isn’t that easy of a task with a beak) and turned his head away. Statue of liberty duck, in order to help him, showed him a rope to clink on to reach the edge of the bathtub. “Look, you can use this one” she said pulling the drain plug’s strap. Centurion didn't even had the time to say “Don’t pull it…”. It was too late. Yellow and the paper toilet started to swirl in circles while the water was disappearing into the pipes. Yellow was mad and stuck in soaked toilet paper but he could hear Chanel and Théo’s (and half of the duck population of the bathroom and the locations in streaming) hearty laughter.
And just like that, Chanel and Théo had finally made peace. "Ater all every cloud has a silver lining" Yellow quite uncharacteristically thought. Maybe his cloud did not.

Bottom line, if life gives you lemons, don’t try and make juice out of them. If you are not made of rubber, you may need a life vest to navigate in it. Nice thing is, our friend is made of rubber and, in the end, he achieved his goal.

Yellow wishes you all a happy thanksgiving. 

YELLOW PRESENTA: LO SPECIALE DEL GIORNO DEL RINGRAZIAMENTO

Yellow aveva un nuovo piano, voleva fare la quadratura del cerchio, no a dirla tutta voleva cerchiare il quadrato, no in verità voleva cerchiare il triangolo. Va bene, voleva solo che Chanel facesse pace con Théo e poi trascorre la cena del giorno del ringraziamento insieme a tutti quelli a cui voleva bene e tutti quelli a cui le persone a cui vuole bene vogliono bene.
Ok, il discorso è un pochino incasinato ma il punto è: Yellow è la quintessenza della paperetta che ama la famiglia e lui pensava che il ringraziamento fosse un’occasione ottima per fare pace.
La papera regina voleva organizzare una festa di classe con portate da master-chef al sapone profumato. Stava facendo ammattire Scott, la papera scozzese, e Shakespeare, la papera poeta. La regina voleva che fosse tutto perfetto, nel modo che lei riteneva perfetto. Stavano srotolando la carta igienica a fiorellini da una quantità di tempo spropositata e lei non era mai soddisfatta. Molte paperelle si erano defilate ma le due rimaste avevano una reputazione da difendere. Per essere proprio sinceri, non volevano perdere la sfida con l’altro papero. Comunque sia erano esausti fisicamente e mentalmente. Pregavano solo che una delle sue corde vocali di gomma si rompesse e se ne stesse zitta per un pochino.
Centurione era a capo della trasmissione in streaming: Théo sul primo canale, il negozio di souvenir della Torre di Londra sul secondo (la sua paperosa maestà Enrico VIII aveva minacciato di far volare teste se non lo avessero invitato -  la sua recentissima sposa era terrorizzata all’idea) ed il discount che un tempo era stato la casa di Yellow sul terzo canale. In meno di un’ora la trasmissione on-line era sistemata, la carta igienica no.
Ad un certo punto Scott sbottò e lancio via la carta.
Potete immaginare chi c’era sulla carta e volò via con quest’ultima? Fu questione di secondi. Tutto quello che riuscirono a vedere fu Yellow che galleggiava nella vasca da bagno (piena d’acqua) circondato dalla carta igienica. Scott strillò il suo nome ma Yellow fece il muso imbronciato (che con il becco non è mica una cosa facile) e si voltò dall'altra parte. La papera statua della libertà, volendolo aiutare, gli mostrò una cordicella a cui aggrapparsi per risalire. “Ehi, puoi usare questa” disse tirando il tappo dello scarico della doccia. Centurione non ebbe nemmeno il tempo di dire “Non la tirare…”. Era già troppo tardi. Yellow e la carta igienica iniziarono a vorticare in cerchi sempre più piccoli mentre l’acqua defluiva giù per le tubature. Yellow era arrabbiato ed incastrato nella carta bagnata ma poteva sentire Chanel e Théo (e metà delle paperette nel bagno ed in diretta streaming) ridere di cuore.
E fu così che alla fine Chanel e Théo fecero pace. “Dopo tutto ogni tanto una ciambella viene fuori con il buco” pensò Yellow. Era la sua ciambella che non riusciva mai con il buco.

Morale della favola, se la vita è difficile non incasinarti ulteriormente. Se non sei fatto di gomma le difficoltà non rimbalzano. La cosa buona è che il nostro amichetto è fatto di gomma e che, alla fine, ha ottenuto il suo scopo.


Yellow augura un buon giorno del ringraziamento a tutti.

domenica 15 novembre 2015

EP. 11 - YELLOW SAPEVA CHE LA MATEMATICA ERA PERICOLOSA

Chanel guardava fuori dalla finestra e sospirava. Nostante amasse la sua nuova famiglia, non poteva fare a meno di pensare al suo migliore amico tutto solo al buio dentro un cassetto. Lei non poteva certo sapere che Théo era da poco in compagnia di un’altra paperella francese. Quest’ultima veniva da Parigi, naturalmente. Ma non da un qualsivoglia negozio, lui proveniva da una profumeria di Monmartre, il quartiere degli artisiti e era – anche lui – un grande artista. Il suo nome era Paul ma gli piaceva farsi chiamare Monet. Le due paperelle condividevano molti interessi, amavano le stesse cose e, ed ora arriva la parte migliore, erano follemente innamorati. Non era che Théo non si ricordasse della sua migliore amica,  piuttosto è che erano persi l’uno per l’altro. Tutto qua.
Le paperelle di gomma che oramai conosciamo anche troppo bene, sono paperelle molto operose ma si prendono tutte cura le une delle altre.
Durante l’ultima ora, Yellow, suo fratello Orange e la papera Centurione si erano scambiati diverse occhiate. Volevano vedere la loro amichetta rosa sorridere nuovamente.
Yellow si ricordava di aver sentito Chanel sproloquiare spesso di un blog di moda della sua padrona precedente e, chiaccherando con lei, era riuscito a strapparle informazioni preziose .
Alla luce della sua operazione di spionaggio, erano riusciti a connettersi al blog ed alla telecamera del computer dal tablet che (da prima di halloween) tenevano nascosto sotto una asciugamani. Incredibilmente, Centurione era un hacker formidabile. Chanel ora stava sulla lavatrice con tutti e tre (Yellow, Orange e Centurione) e saltellava da per tutto, troppo eccitata per stare ferma un secondo.
Quando finalmente lo schermo le mostrò Théo, lo vide insieme al suo nuovo amico, una foto di Parigi alle loro spalle e cuoricini di carta che volavano intorno a loro.
Chanel era sdegnata e furiosa. Era stata preoccupata per tutto il tempo mentre lui se ne era altamente fregato di lei.
Prima che Théo potesse parlare, diventò paonazza dalla rabbia (Orange – fan sfegatato di film sui supereroi – pensò che stesse per diventare verde e muscolosa) e cercò di afferrare la prima cosa che le si parasse davanti.
Naturalmente cosa altro avrebbe potuto essere se non il nostro piccolo amico di plastica! Afferrò Yellow con la sola forza delle sue mani e lo lanciò lontano …… ormai dovreste sapere dove.
Giù sul fondo della vasca da bagno, Yellow sbuffò ma non disse una parola. Poteva sentire Théo piagnucolare e Chanel che strillava. Quando Orange lo raggiunse, testa sotto e coda per aria, si guardarono dalla loro posizione bizzarra ma non proferirono parola.

Morale della favola, fate attenzione alla matematica: è complicata e pericolosa. I triangoli sono un pericolo mortale non solo perché sono appuntiti.


EP.11 - YELLOW KNEW MATH WAS DANGEROUS

Chanel was looking out the window and sighing (sospirare). She loved her new family but couldn’t help but think about his best friend all alone in a dark drawer. She couldn’t know that Thèo had been joined by another French duck. The latter was from Paris, of course. He didn’t came from any gift shop, he was from a perfume shop in Monmartre, the artist’s district, and he was – himself – a great artist. His real name was Paul but he liked to be called Monet.  They shared many interests, they loved the very same things and, here come the best part, they were madly in love. It was not that he didn’t remember his pink best friend, he was just lost in Monet’s eyes. Simple as that.
The rubber duchies we now know all too well, were all very busy ducks but they all took great care of each other. Along the hour, Yellow, his bro Orange and Centurion had been sharing glances. They wanted to see their little pink pal (I know I should have said gal but, you know, when guys have a friend they think of her ad a guy even though she is a girl….a very pink and girlish girl) smile again.
Yellow remembered Chanel talking about her former owner’ fashion blog and, chitchatting with her, he stole her vital information on the matter.
Given this precious intel, they managed to connect to the blog and the computer camera from the tablet they were still hiding (since before Halloween) under a towel.
Unbelievably, Centurion duck was the hell of a hacker. Chanel was on the washing machine with the three of them (Yellow, Orange and Centurion) and was bumping all over the place to excited to stay still even for a second.
When the screen finally showed her Théo, he was with his new pal, a photo of Paris behind their backs and little paper hearts were flowing in the air.
She was now scorned and enraged. She’d been worried the whole time and he’d hardly gave a damn ‘bout her.
Before Théo could say a single word, she became red with rage (Orange – a sucker for superheroes’ movie – thought she was going to became green and put some muscle on) and reached for the first thing she could grasp. Of course it had to be our little rubber friend Yellow. She took him with her very own hand and threw him away…..well by now you should know were.
Down on the bath-tube floor Yellow scoffed and didn’t say a word. He could hear Théo whining and Chanel screaming. When Orange joined him, head down and tail in the air, they looked at each other awkwardly but remained silent.

Bottom line, beware math: itsucks and can be dangerous. Triangles are life threatening stuff and it is not because they are pointy. 

mercoledì 4 novembre 2015

EP.10 - YELLOW E LA STORIA DEGLI INCASTRI

Era stato un giorno molto lungo per la nostra paperella di gomma visto che lui ed il suo fratellino Orange si trovavano  sul fondo della vasca da bagno e nessuno li aveva ancora salvati. Non che comunque volessero essere salvati.  Proprio sopra al mobile del bagno c’era un orso terrificante con due terribili pozze nere che chiamava occhi e delle spaventose orecchie rotonde. Fino a due ore prima Yellow non credeva nell’ esistenza degli orsi, figurarsi di orsi con la maglietta rossa.
Ad essere sinceri i due fratellini fingevano di essere due papere impavide ma erano solo due paperelle che si spaventano facilmente e, dopo il film di Halloween, se l’erano praticamente fatta sotto.
Adesso il protagonista del film stazionava sotto le loro teste e cercava disperatamente di convincerli di essere uno dei buoni. Yellow e Orange sapevano che non era così.
Gli disse che il suo nome era Winnie the Pooh, era un dispenser dacché ne aveva memoria ed era pieno zeppo di bagnoschiuma al miele. 
Si dichiarava anche pronto a dividere il bagnoschiuma con loro.
Yellow non gli credeva un granché ma lui raccontava storie divertenti su uncerto bosco dei 100 acri (qualunque cavolo di cosa fosse) ed era sempre più convincente.
Ad un certo punto, per dimostrare di avere ragione, decise di aiutare a tirarli fuori dalla vasca. Aveva anche un piano ed era in prima liea nelle operazioni di soccorso.
Dal momento che la vasca era troppo scivolosa, Yellow e Orange erano rimasti bloccati là sotto, Winnie pensò bene di utilizzare la cinta dell'accappatoio (inverosimilmente rosa) in modo che i due fratelli vi si potessero arrampicare e raggiungere il bordo della vasca. Yellow pensò che, in fin dei conti, non era un'orso così terribile.
Stavano per contare fino a tre quando il dispenser a forma di papera spinse - lui disse in seguito che si era rtattato di un malaugurato incidente - (invidiosetto?) il dispenser di Winnie the pooh dal bordo della vasca.

L'orso dispensatore di sapone cadde giù. Yellow lo vide cadere ma non fece in tempo a reagire. Winnie lo colpì e lo spinse verso sinistra. appena Winnie si riprese, si guardò interno e vide una scena ridicola. Orange si stava sbellicando dalle risate e Yellow....beh Yellow era incastrato nello scarico della doccia e non si poteva muovere. L'orso lo aveva involontariamente spinto là dentro a causa del suo notevole peso, e lo aveva fatto incastrare. Yellow lo sapeva, l'orso era malvagio. Morale della favola: se siete in pericolo non affidatevi ad un orso, peggiorerà solo le cose.

10 - AND YELLOW FINALLY KNEW THE DIFFERENCE BETWEEN GETTING STUCK AND BEING STUCK

It had been a very long day for our rubber friend, he and his brother Orange, were still  into the tube and nobody had come to their rescue. Not that they really wanted to be rescued. Just on top of the cabinet there was a scary bear watching them with those little black holes he called eyes and those scaring rounded ears. Two hours before yellow did believed bears did not exist, let alone bears with red shirts.
To be honest the two brothers pretended to be dare ducks but instead, deep down they were just baby ducks and they scared easily and after the Halloween movie, they had chickened out.
Now the movie star hovered over their heads and was desperately trying to tell them he was one of the good guys. Though Yellow and Orange knew he was most definitely not.
He told them his name was Winnie the Pooh, he was a dispenser ever since he could remember and he was chock full of honey flavored soap. He was also willing to share the soap with them.
Yellow didn’t really believed him but he told them nice stories about a Hundred Acre Wood (whatever the heck it was) and he was more and more convincing by the minute. At one point, to prove his point, he decided to help rescue them from the bottom of the tube. He had a plan and he was in first line. The tube was too slippery so they had been stuck there, he was planning to drop the belt of the (oh gosh! so very pink) toweling robe so Yellow and his bro could climb it in order to reach the bathtub edge. Yellow started to think he was that bad of a bear after all. They were going to count to three. One, two….and duck dispenser pushed – he said it had been an accident -  (envious much?) the Winnie the Pooh dispenser from the edge.
The bear soap-bringer fell down. Yellow saw him coming but had no time to react. Winnie hit him and pushed him on the left. As soon as Winnie recovered he looked around and found a funny scene. Orange was guffawing desperately and Yellow….well Yellow was stuck in the shower drain and couldn’t move. The bear had involuntarily pushed him there and ‘cause of his heaviness, had  managed to stuck him there. Yellow knew it, the bear was evil.


Bottom line: if you are in danger don’t pin yours hopes on a bear, he will only make it worse.

sabato 24 ottobre 2015

YELLOW PRESENTA: LO SPECIALE DI HALLOWEEN

Era Halloween. Tutti nel bagno erano eccitati all'idea. Yellow non aveva idea di cosa si festeggiasse ad Halloween. Aveva avuto qualche difficoltà a capire che roba fosse il Natale, non sarebbe stato semplice spiegargli cosa festeggiavano ad Halloween. Orange, il fratellino intraprendente di Yellow, e la papera Centurione (passavano molto tempo insieme dal momento che condividevano la passione per le situazioni ad alto rischio) erano riusciti a nascondere sotto un asciugamano un dispositivo – un iquack o qualcosa del genere – ed adesso stavano cercando di accenderlo per vedere un film di Halloween.
Si trattava di un film dell’orrore, il pubblico poteva considerarsi avvisato.
Yellow chiese, a nessuno in particolare, informazioni sulla festività. Orange li azzittì tutti, guardò Yellow dritto negli occhi ed assentì “Questa è la storia, fratello, Halloween è la festa delle zucche. Ti ricordi il giorno del tacchino? È la stessa cosa ma con le zucche.” Chanel sbuffò “Sei uno sciocchino, petite mandarine, si tratta di moda. È un giorno dedicato a vestirsi come fa la gente strana così, per un giorno, non si sentono differenti. Gli si danno anche dei dolcetti così sanno che anche se non si sanno vestire, le persone gli vogliono bene lo stesso.” Ambedue le spiegazioni avevano senso, pensò Yellow mentre i due  iniziarono a bisticciare su chi avesse ragione.
“Ho fatto, mettetevi a sedere.” Disse la papera Centurione. Tutti quanti si sedettero silenziosamente sul piano della lavatrice e iniziarono a guardare il film “Il primo Halloween di Efelante”. Il film trattava di un elefante ed un  piccolo di canguro che volevano rimpiazzare le caramelle per Halloween che avevano mangiato, strani fantasmi e persone (o quello che erano) trasformate in zucche. Trasformati alla bibidi bobidi boo. Alla fine, si trattava di un fraintendimento e non c’erano né fantasmi né mostri che trasformavano la gente in nessuna cosa, comunque il film aveva spaventato a morte la nostra paperella di plastica. Era quasi il tramonto e le papere gettavano lunghe ombre sui muri del bagno.  Yellow avrebbe potuto giurare che le ombre si muovessero da sole. Scappò a nascondersi. Si andò a nascondere sotto l’asciugamano usato per nascondere il tablet. Si vedeva solo la coda e stava tremando. L’immagine dello  strano orso con la maglietta rossa ed il sorriso diabolico lo perseguitava. Gli amici terrorizzati dall’ombra della madre del piccolo Canguro e la foresta buia, era pauroso ma poteva affrontarlo, quell’orso gigantesco con la maglietta rossa ed il sorriso diabolico decisamente no.
Orange tentò di spiegare al fratello che si trattava di un film e non aveva niente a che fare con la realtà. Non esisteva una cosa come gli orsi o peggio degli orsi che indossassero magliette rosse nel mondo reale, l’eventualità non sussisteva.

Nel frattempo, nell'armadietto, un vecchio dispenser a forma di Winnie the Pooh fu svegliato dall'audio del suo film di Halloween.  Dal momento che voleva vederlo anche lui, bussò alla porta dell’armadietto in cerca di aiuto per uscire di lì. Tutte le paperelle sulla lavatrice potevano sentire solamente strani suoni confusi e quando alzarono lo sguardo verso l’armadietto, videro l’anta muoversi da sola. Violet (si presupponeva fosse quella intelligente) urlò, la papera Centurione si infilò l’elmo, Shakespeare sobbalzò, Scott si gettò davanti alla Regina e Yellow, oh beh, lui rimase impalato lì dov'era. Orange e Chanel si guardarono con gli occhi inverosimilmente spalancati. “Come era la storia di Halloween?”  chiese Yellow a tutti e due, a nessuno in particolare. Non riusciva proprio a muoversi al momento, figurarsi spostare lo sguardo dall'armadietto. Dopo un pochino l’anta si aprì e ed un grande dispenser a forma di Winnie the Pooh ne venne fuori con un enorme sorriso stampato sul viso. Tipo il sorriso del Joker di Batman. Inquietante, no?  Yellow si girò alla propria sinistra e vide che Orange  lo guardava. Si abbracciarono, strillarono e caddero dal bordo della lavatrice. Yellow, tanto per cambiare, era ancora una volta sul pavimento ma stavolta la caduta era stata tutto fuorché accidentale. Erano saltati volontariamente per allontanarsi dall'orso mostruoso e non avevano nessuna intenzione di risalire. Non nell'immediato futuro, comunque sia.
Morale della favola, gli orsi esistono ed indossano magliette rosse.   

YELLOW PRESENTS: THE HALLOWEEN SPECIAL

It was Halloween. Everyone in the bathroom was excited about it. 
Yellow didn’t know what this festivity was. He has had a hard time understanding what Christmas was so it wasn’t going to be an easy task  explaining him what they celebrated on Halloween. Orange duck, Yellow’s very enterprising brother, and Centurion (they hang out quite often since they shared a passion for high risk situations) had managed to hide under a towel a devise - an iquack they called it - and now they were trying to turn it on so to watch an Halloween movie.
It was an horror movie, audience discretion was advised.

Yellow asked, to no one in particular, about this festivity.  Orange shushed them all, looked Yellow in the eyes and nodded to himself. “Here’s the deal bro, Halloween is the festivity of the pumpkins. Do you remember the turkey day? It’s the same thing but with pumpkins.” Chanel scoffed “You are a silly boy, petite mandarine, it’s about fashion. It’s a day dedicated to dress like the strange people do so, for a day they won’t feel different. You also give them candies so they know that even though they don’t know how to dress, people still love them.” They both made sense, Yellow considered while they started bickering over who was right.
“I got it, take a seat.” Centurion duck said. They quietly sat on the washing machine’s top and started to watch the movie “Pooh's Heffalump Halloween Movie”. It was about an elephant and a little Kangaroo trying to replace the eaten candies, strange ghosts and people (or whatever) changed into pumpkins. Like bibidi bobidi boo changed. In the end, it was all a misunderstanding and there were no ghosts or monsters changing people into anything nevertheless, the movie had scared the hell out of our little rubber ducky friend. It was almost twilight and the ducks casted long shadows on the bathroom walls. Yellow could have sworn the shadows were moving by their own will. He ducked and covered. He actually crawled under the towel used to hide the tabled. Only his tail was there to be seen and it was trembling.  The strange bear with the red shirt and the diabolical smile hunted him. The pals terrified by the little Kangaroo’s mother shadow and the forest at night, it was scary but manageable, that big bear with that creepy voice though, it  was most definitely not.
Orange tried to explain to his bro that it was a movie and it wasn’t real. There was no such a thing as bears or bears wearing red shirts in the real word, not a chance.
Meantime, in the cabinet,  the very old Winnie the Pooh shaped dispenser woke up at the sound of his Halloween movie. He wanted to watch it to so he knocked at the cabinet’s door and called for help. All the ducks on the washing machine could hear were strange muffled sounds and when they looked up towards the cabinet, they saw the door moving by himself. Violet (she was supposed to be the smart one) screamed, Centurion duck put his helmet on, Shakespeare ducked away,  Scott threw himself in front of his Queen and Yellow, oh well, he froze were he stood. Orange and Chanel looked at each other with impossible wide eyes. “What was it about this so called Halloween?” Yellow asked to both of them, to neither of them. He couldn’t really move at the moment, let alone turn around his head from the cabinet.
After a while the door spread open and a big Winnie the Pooh dispenser come out with a huge smile painted on his face. Like the batman’s joker smile. Creepy much?
Yellow turned on his left to find Orange watching him. They grabbed one another, screamed and went off the cliff of the washing machine.
Yellow was again on the floor but this time the fall had been all but incidental.  They had actually jumped away from the monstrous bear and they had no intention to climb up. Not anytime soon anyway.

Bottom line, bears do exist and they wear red shirts. It was the unbearable thruth. 

venerdì 16 ottobre 2015

EP.9 - THERE IS NO PLACE LIKE YELLOW'S HOME

Lately Chanel was really sad. During her previous accommodation, in the pink bedroom of her owner, she was used to chitty chat with her best friend Thèo. He was a French rubber ducky too. They had breakfast together every morning and he kissed her (head) goodnight every night before going back to his drawer. He was passionate about fashion, like every
French born duck, and had the cutest striped shirt. Thèo had a thing for coffee and his brown complexion was the perfect match for his brewed drink. Chanel really missed him. She didn’t talk about him much but she quite often mistaken the other ducks’ name and called them Thèo. Yellow wanted to somehow help her but he didn’t know how to. He went to Violet, she always came up with ideas and follow through,  Yellow usually missed the second part. She was thinking so hard Yellow could hear her brain working. Orange joined them, a blank stare plastered on his face when they asked him to think of something. He was a duck of action. He mimicked his sister in order to make fun of her but she gave him a big smile. Yellow and Orange exchanged a worried glance, that was very unusual of her. “You are a genius!” she said. “Am I?” replied Orange. “Is he?” asked our rubber friend Yellow. “Yeh….Hey! Bro…..”. Violet stopped them before it was too late. How could they be related to her, they were – both – so dumb. “May I tell you my plan or do you want to argue first?” They took their sweet time before answering. They wouldn’t have bothered fighting a little bit but she looked at them with dangerous eyes and they shushed. Meanwhile Violet took the self-tanning cream and the make-up palette and started painting Orange, Yellow ran away to summon up all the bathroom rubber ducks. By the end of the day they were all painted to resemble Thèo.
When Chanel saw them she thought it was a terrifying spectacle but she smiled because she knew they had done it out of love and because, for the first time since Yellow had opened her pink box, she felt like home. Yellow hugged her and said “You may have lost one Thèo but now you have plenty of Thèos!” She was going to thank him when it occurred to her that, by hugging her, he’d trashed her scarf. She was such a mess she actually cried. She could have killed him, she could have killed them all. Yellow tried to apologize. He begged but she was so angry she was almost red. Violet took the scarf and assured her they’d clean it up. There was no plural when it came to cleaning though. Yellow (who - God knows why - in the end was the only guilty one) spent the night in the bathtub washing the scarf.

Bottom line, there is be no place like home because it’s only at home that you can love and be mad at someone at the same time and Yellow loved and hated them all at the moment. 

sabato 10 ottobre 2015

THANK YOU FOR READING YELLOW'S STORIES

My dear readers, 
I hope you are still here after a week. As promised I'm back with my weekly rubber ducky related nonsense.
I posted the first story (ep. 7) and then I was so touched by my friends' interest and nice words that I got carried away and I wrote a second story. 
I had to translate the last two because a couple of friends, wich I care deeply, asked me to.  They have a few issue with English language (me too, but I keep bothering people asking them to check my nonsense).
I hope you' ve enjoyed the stories you choose to read, I had fun writing them all. 
Yellow our (I hope) rubber friend is in the bathroom and he' in good shape.
Thank you for reding it.

'till next time. 

Miei cari lettori, 
Spero che dopo una settimana siate ancora lì. Come promesso sono tornata con le mie stupidaggini sulle paperelle. 
Ho postato la prima storia (ep. 7) e sono stata così colpita dall'interesse e dalle  parole così carine dei miei amici che mi sono lasciata trasportare ed ho scritto una seconda storia.
Ho tradotto gli ultimi post perché un paio di amici, a cui tengo molto, me lo hanno chiesto visto che hanno qualche problemino con l'inglese (pure io, ma continuo a rompere le scatole alla gente perché correggano le mie stupidaggini).
Spero che le storie che avete deciso scelto di leggere vi siano piaciute, Io mi sono divertita a scriverle. 
Sto cercando di tradurre i capitoli precedenti nella mia lingua ma ho qualche problema con il 4to. Non credo che sia traducibile. 
Yellow, il nostro (spero) miglior amico gommoso é nel bagno e sta bene.
Grazie per aver letto le storie.
Alla prossima volta. 


EP.8 - YELLOW AND THE PLAY

One day Shakespeare duck came up with the funniest idea Yellow had ever heard, and he was used to having some quite amusing himself: a play!
Beware, not to play, a play. Like a musical but without songs.


He wanted to put on display one of his best comedies so to win Queen Elisabeth’s affection. Violet wanted it to be "Romeo and Juliet", she was such a romantic soul, Centurion duck insisted to rehersal "Giulio Cesare" he would have performed a fine Cesar, Scott the Scottish duck asked for Macbeth  while dispenser duck proposed "King Lear". Shakespeare was really flattered by the passion they showed towards his works but he decided "Othello" was the best choice, the duck - wasn’t it the duke? - of Venice was a logic choice.
Meantime, in the corner of the bathtub Sphinx duck was pouting. He still didn't understand why they all had laughed at him when he had proposed "Aida" . It was a spectacular story and took place in Egypt, the most beautiful place on heart. He was so upset he decided not to audition for the leading role, their loss.
Long story short, Othello was a moore when being dark skin wasn't a good thing (like being the only plain Yellow duck was ever going to be) but he was really good at what he was doing so he got promoted. Iago, quite the mischievous guy, was envious of him and when he discovered by chance Othello was secretly married, he plotted to make him think Desdemona, his pale and blond wife, was unfaithful to him with his own  second and dear friend Cassio.
Audition started in no time. Yellow wanted desperately to play Cassio. He went on stage, meaning the washing machine's window, and gave the best performance of his life. Shakespeare was mesmerized. Violet and Chanel applauded savagely.
Shakespeare hadn’t allowed the two of them to audition claiming that in the Elizabethan theater women were not permitted to be act. He surely was telling a lie but he'd been adamantine on that.
In less than an hour the auditioning session ended and all the wanna-be-actors lined up in front of the poet duck.
"And now the main roles: Othello will be played by Scott (of course it was, Scott was the Queen's favorite), Iago by Orange duck (one of Yellow's many bros), Cassius by ....... " Yellow hold his breath. He knew he'd been the best and, for once, it was the absolute truth. "Centurion duck..." Yellow's heart stooped. It wasn't the first time that week, he needed to have it checked. The sooner the better. He was so sure though…."and Yellow, my dear friend you really surprised me, you are born for this, You will play Desdemona." Yellow blinked than turned white and eventually simply fainted. He collapsed right into the washing machine. It was not that he didn't want to play a female role. Lady Macbeth, he wouldn't have even blinked, but Desdemona?!?! Really the most boring character in ...... forever. 'Cmon, couldn't it Desdemona have hold dear something big enough not to be stolen? Really!
Bottom line, always buy paper tissues.



Un giorno la papera Shakespeare se ne uscì fuori con l’idea più bislacca che Yellow avesse mai sentito, e lui era avvezzo alle idee improbabili: una commedia.
Attenzione: non fare la commedia, recitare una commedia. 
Tipo un musical ma senza le canzoni.
Aveva intenzione di mettere in mostra una delle sue opere migliori per guadagnare i favori della regina Elisabetta. Violet avrebbe voluto “Romeo e Giulietta”, era una papera di indole romantica, la papera Centurione insisteva perché si portasse in scena “Giulio Cesare”, lui sarebbe stato un magnifico Cesare, Scott, la papera scozzese, chiese di fare “Macbeth”mentre la papera dispenser propose “Re Lear”. Shakespeare era veramente lusingato dalla passione mostrata verso le sue opere ma decise che Otello era la scelta migliore, il papero (duck) – non era il duca (duke)? - di Venezia era la scelta più logica.
Nel frattempo nell’angoletto della vasca, la papera Sfinge aveva messo il broncio. Non capiva perché tutti avessero riso di lui quando aveva proposto “l’Aida”. Era una storia meravigliosa ed era ambientata in Egitto, il posto più bello al mondo. Era talmente arrabbiato che decise di non partecipare ai provini. Ci avrebbero rimesso loro.
Per farla breve, Otello era un moro in un tempo in cui avere la pelle scura non era una bella cosa (come se essere l’unica papera totalmente gialla del bagno lo fosse) ma era molto bravo in quello che faceva e fu promosso.
Iago, tipetto perfido, era invidioso di lui e quando scoprì per puro caso che Otello si era sposato in segreto, complottò per fargli credere che Desdemona, la sua pallida nonché biondissima moglie, gli era infedele con Cassio suo secondo ed amico.
Le audizioni iniziarono immediatamente.
Yellow voleva disperatamente recitare il ruolo di Cassio. Salì sul palco, ovvero l’oblò della lavatrice, e recitò come mai prima di allora. Shakespeare era rapito. Violet e Chanel applaudirono selvaggiamente.
Shakespeare non aveva permesso loro di partecipare alle audizioni asserendo che alle donne, all’epoca del teatro elisabettiano, non era concesso recitare.
Di sicuro mentiva ma era stato irremovibile. Le audizioni terminarono in meno di un’ora ed i futuri attori si allinearono davanti al papero poeta.
“E adesso i ruoli principali: Otello sarà portato in scena da Scott (certo che aveva scelto lui, era il preferito della regina), Iago da Orange (uno dei molti fratelli di Yellow), Cassio da…” Yellow trattenne il fiato. Sapeva di essere stato il migliore e, per una volta, era pure vero. “la papera Centurione…” il cuoricino di Yellow si fermò. Non era la prima volta quella settimana, doveva farsi vedere da un dottore. Il prima possibile. Ne era così sicuro…. “... Yellow, mio caro amico, mi hai davvero sorpreso, sei nato per questo.
Tu porterai in scena Desdemona”. Yellow sbattè le palpebre quindi sbiancò ed infine svenne. Crollò dritto nella lavatrice .
Non era che non volesse recitare un ruolo femminile. Se fosse stata lady Macbeth non avrebbe avuto problemi ma Desdemona!?! Il personaggio più noioso di……sempre. 
E dai, ma Desdemona non poteva essere affezionata ad un oggetto abbastanza grande da non essere rubato? Davvero!
Morale della favola, comprare sempre fazzoletti di carta.