Era Halloween. Tutti nel bagno erano
eccitati all'idea. Yellow non aveva idea di cosa si festeggiasse ad Halloween. Aveva
avuto qualche difficoltà a capire che roba fosse il Natale, non sarebbe stato
semplice spiegargli cosa festeggiavano ad Halloween. Orange, il fratellino
intraprendente di Yellow, e la papera Centurione (passavano molto tempo insieme
dal momento che condividevano la passione per le situazioni ad alto rischio)
erano riusciti a nascondere sotto un asciugamano un dispositivo – un iquack o
qualcosa del genere – ed adesso stavano cercando di accenderlo per vedere un
film di Halloween.
Si trattava di un film
dell’orrore, il pubblico poteva considerarsi avvisato.
Yellow chiese, a
nessuno in particolare, informazioni sulla festività. Orange li azzittì tutti,
guardò Yellow dritto negli occhi ed assentì “Questa è la storia, fratello,
Halloween è la festa delle zucche. Ti ricordi il giorno del tacchino? È la
stessa cosa ma con le zucche.” Chanel sbuffò “Sei uno sciocchino, petite
mandarine, si tratta di moda. È un giorno dedicato a vestirsi come fa la gente
strana così, per un giorno, non si sentono differenti. Gli si danno anche dei
dolcetti così sanno che anche se non si sanno vestire, le persone gli vogliono
bene lo stesso.” Ambedue le spiegazioni avevano senso, pensò Yellow mentre i
due iniziarono a bisticciare su chi
avesse ragione.
“Ho fatto, mettetevi a
sedere.” Disse la papera Centurione. Tutti quanti si sedettero silenziosamente
sul piano della lavatrice e iniziarono a guardare il film “Il primo Halloween
di Efelante”. Il film trattava di un elefante ed un piccolo di canguro che volevano rimpiazzare
le caramelle per Halloween che avevano mangiato, strani fantasmi e persone (o
quello che erano) trasformate in zucche. Trasformati alla bibidi bobidi boo.
Alla fine, si trattava di un fraintendimento e non c’erano né fantasmi né
mostri che trasformavano la gente in nessuna cosa, comunque il film aveva
spaventato a morte la nostra paperella di plastica. Era quasi il tramonto e le
papere gettavano lunghe ombre sui muri del bagno. Yellow avrebbe potuto giurare che le ombre si
muovessero da sole. Scappò a
nascondersi. Si andò a nascondere sotto l’asciugamano usato per nascondere il
tablet. Si vedeva solo la coda e stava tremando. L’immagine dello strano orso con la maglietta rossa ed il
sorriso diabolico lo perseguitava. Gli amici terrorizzati dall’ombra della
madre del piccolo Canguro e la foresta buia, era pauroso ma poteva affrontarlo,
quell’orso gigantesco con la maglietta rossa ed il sorriso diabolico
decisamente no.
Orange tentò di
spiegare al fratello che si trattava di un film e non aveva niente a che fare
con la realtà. Non esisteva una cosa come gli orsi o peggio degli orsi che
indossassero magliette rosse nel mondo reale, l’eventualità non sussisteva.
Nel frattempo, nell'armadietto, un vecchio dispenser a forma di Winnie the Pooh fu svegliato dall'audio del suo film di Halloween. Dal momento che voleva vederlo anche lui, bussò alla porta dell’armadietto in cerca di aiuto per uscire di lì. Tutte le paperelle sulla lavatrice potevano sentire solamente strani suoni confusi e quando alzarono lo sguardo verso l’armadietto, videro l’anta muoversi da sola. Violet (si presupponeva fosse quella intelligente) urlò, la papera Centurione si infilò l’elmo, Shakespeare sobbalzò, Scott si gettò davanti alla Regina e Yellow, oh beh, lui rimase impalato lì dov'era. Orange e Chanel si guardarono con gli occhi inverosimilmente spalancati. “Come era la storia di Halloween?” chiese Yellow a tutti e due, a nessuno in particolare. Non riusciva proprio a muoversi al momento, figurarsi spostare lo sguardo dall'armadietto. Dopo un pochino l’anta si aprì e ed un grande dispenser a forma di Winnie the Pooh ne venne fuori con un enorme sorriso stampato sul viso. Tipo il sorriso del Joker di Batman. Inquietante, no? Yellow si girò alla propria sinistra e vide che Orange lo guardava. Si abbracciarono, strillarono e caddero dal bordo della lavatrice. Yellow, tanto per cambiare, era ancora una volta sul pavimento ma stavolta la caduta era stata tutto fuorché accidentale. Erano saltati volontariamente per allontanarsi dall'orso mostruoso e non avevano nessuna intenzione di risalire. Non nell'immediato futuro, comunque sia.
Morale della favola,
gli orsi esistono ed indossano magliette rosse.
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