domenica 6 dicembre 2015

EP. 13 - LA LEZIONE DI KUNG-FU

Il nostro piccolo amico giallo non la smetteva di lamentarsi del fatto che finiva sempre sul fondo della vasca da bagno così Blake, il suo fratellino dalle gommose piume corvine, decise (come regalo di natale) di presentagli Quack-Quack Sensei e pagargli una lezione di kung-fu affiché Yellow potesse migliorare le sue capacità.
Quack-Quack Sensei era un maestro molto severo. La legenda narra che non avesse mai sorriso, nemmeno da piccino. Alcuni dicono che nacque durante una tempesta e con il suo primo vagito la fermò.
Ogni parola che fuoriusciva dal suo becco era una perla di saggezza, poteva uccidere con un sopracciglio, i nemici si scioglievano dinnanzi a lui: lui era Quack-Quack Sensei l’immenso.
Yellow gli spiegò brevemente quale era il suo problema.
Spesso si incontra il proprio destino sulla via che si intraprende per evitarlo[1]” gli rispose il grande maestro “devi sopportare e migliorarti in tutti gli ambiti poiché l’albero più rigido si spezza facilmente mentre il bamboo o il salice sopravvivono perché si piegano assecondando il vento[2] e tu devi riconoscere, infondo al tuo cuore,  che il fallimento è la chiave per il successo: ogni errore ci insegna qualcosa[3]”. Da qualche parte tra il bamboo, il salice, le betulle, l’olmo il ginepro ed il rosmarino, Yellow si addormentò. Aveva supervisionato le prove per la recita di Natale per tutta la notte ed era davvero stanco. La voce di Quack-Quack Sensei era mitigata e piacevole, come una ninna nanna per le sue orecchiette gommose.
Ad un certo punto, Yellow aprì gli occhietti e Quack-Quack Sensei lo stava guardando arrabbiato. Nessuno aveva  mai osato addormentarsi in sua presenza. Gli occhi del maestro bruciavano di rabbia e Yellow era un pochino intimorito. Comunque sia, Yellow aveva visto tutti i film di Bruce Lee, lui conosceva il kung-fu.
Il maestro sbuffò “Sono stato pagato per una lezione e sono una papera di parola mio piccolo kohai Yellow. Dal momento che i migliori insegnanti sono quelli che ti dicono dove guardare ma non cosa cercare[4], questa è la mia lezione: la tua mente è come l’acqua” e dicendo questo lo fiondò nella vasca quasi vuota “quando è agitata è difficile vedere ma se gli permetti di calmarsi, la risposta si palesa[5]. ”  
Yellow si chiedeva quale fosse la domanda la cui risposta avrebbe trovato sul fondo della vasca ma, per una volta, se ne stette in silenzio.
Tanto per la cronaca, non c’era niente scritto sul fondo della vasca. Probabilmente non aveva capito la battuta.

Morale della favola: se è scritto sulla sabbia o sul fondo della vasca o dovunque ci sia acqua, non vi affaticate a cercare le risposte. L’acqua le avrà lavate via.


[1] Maestro tartaruga
[2] Bruce Lee
[3] Morihei Ueshiba
[4] da qualche parte su internet
[5] Master Oogway

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