lunedì 14 dicembre 2015

EP.14: YELLOW E LA MAGIA DELLA NEVE

Yellow sapeva che normalmente nei bagni non nevica ma che inverno sarebbe stato senza un pochino di neve? Era convinto che fosse la neve a rendere il Natale magico o perlomeno sopportabile surgelarsi l’inverno. Non che una paperella di gomma potesse ghiacciarsi, loro avevano più che altro paura di potersi sciogliere.  I filosofi dibattono se l’Inferno sia fatto di ghiaccio o di fuoco, le paperelle di gomma sono convinte che sia fatto di fuoco, Yellow aveva la sua opinione. Lui riteneva che l’inferno fosse una vasca da bagno piena di paperelle di gomma identiche a lui.  Si trattavca con buone probabilità di una reminescenza del momento in cui il nostro piccolo Yellow era stato creato ma lui non lo avrebbe mai ammesso. 
Comunque sia, tutte le farneticazioni su inferno e paradiso non lo avrebbero distratto dall’idea di far nevicare nel bagno. Ma il nostro amico era astuto come una faina (o almeno era quello che pensava di se stesso) e ne combinava sempre una. Chiamò Orange, il fratello che cercava quando era sicuro che chiunque altro avrebbe disapprovato, lui no, era un ragazzo tosto anche se non intelligente come lui. 
E come i Siloni si Battlestar Galactica, Yellow aveva un piano.
Iniziava sempre con una buona idea e finiva nella vasca da bagno.
Yellow ed Orange strapparono a pezzettini una grande quantità di carta igienica e si arrampicarono sul mobiletto alto (il posto più lontano dalla vasca che Yellow potesse trovare) trascinandosi dietro qualcosa di pesante avvolto in un asciugamano. 
Violet li intravide ed emise un sospiro, sapeva che avevano qualcosa in testa. I fratellini gommosi scoprirono un phon ed Orange lo accese.  Coriandoli di carta igienica fluttuarono per il bagno. Tutti gli abitanti del bagno, papere e non papere, guardarono in alto verso di loro, verso la neve cadente. Era la cosa più spettacolare che avessero mai visto. 
Stupiti se ne stavano in silenzio. Il cuoricino di plastica di Yellow scoppiava di gioia. 
Incoraggiò Orange a cavalcare il phon in modo da poter direzionare la carta igienica.  Orange, oramai dovreste conoscerlo, senza pensarci due volte, montò sul phon.  Mandò l’aria ovunque ……era euforico e strillava come un cowboy su una mucca impazzita. 
“Cavolo, Yellow è la cosa più bella che ho mai fatto…Ye Ah!”. Nessuno gli rispose. Si guardò attorno ma suo fratello non era da nessuna parte. Dopo un pochino lo vide.  Tutto intento a dare ordini al fratello su dove direzionare l’aria, si era piazzato davanti alla bocca del phon e, dal momento che era una piccola papera di gomma, era volato via con la carta. 
Al momento, Yellow Yellow se ne stava tutto irritato nel lavandino cercando di liberarsi della carta igienica bagnata che gli si era appiccicata addosso. 

Morale della favola: l’acqua è bagnata. 

EP. 14: LET IT SNOW

Yellow knew it wasn’t supposed to snow in a bathroom but what kind of winter would have it been without a touch of snow? He was convinced it was snow who made the Christmas magic or at the very least the winter worth freezing over. 

Not that a rubber ducky could actually freeze, they were more scared by melting. Philosophers quarrel whether hell is ice or fire, rubber ducks thinks it is fire, yellow had his own belief. Hell was a bathtub full of yellow rubber ducks identical to him. 
It was probably a memory of the moment our little Yellow was created but it would never admitted it. 
But all the gibberish in the world concerning this stuff was not as important as make it snow in the bathroom. 
But our little friend was a clever clogs (or at least so he thought about himself) and he was always up to something. He called Orange, the brother he searched for when he knew everyone else would have disapproved, he was a tough guy though not as smart as himself. 
Like Battlestar Galactica’s Cylons, Yellow had a plan.
It always started with a good idea and quite often ended in the tube. 
Yellow and Orange tore up a great deal of toilet paper and climbed the cabinet (he choose a place as far away from the tube as he could) dragging a huge, heavy something wrapped in a towel. 
Violet caught sight of them and sighed, she knew they were up to something. The rubber siblings unwrapped a hair-drier from the towel and Orange switched it on. 
Leaves of toilet paper flew down in the bathroom. All the bath’s population,  ducks and no ducks, looked up towards them, towards the falling snow. It was the wondrous thing they’d ever see. 
Mesmerized they all stayed in silence. Yellow’s  little rubber heart was going to explode out of joy. 
He urged Orange to rode the drier so they could direct the toilet paper. Orange, you should know him by now, without thinking twice, popped on the drier. 
He aimed the air everywhere…….he was galvanized and screamed like a cowboy on a crazy cow.
“Gosh Yellow it’s the most amazing thing I’ve ever done…Ye Ha”. Nobody answered. He looked around and his bro was nowhere to be seen. After a while he found him. 
Bent on  ordering Orange where to direct the air, he’d placed himself in front of the drier and, for he was a tiny rubber thing, he’d flew with the paper. At the present, Yellow was in the washbasin scorned trying to get rid of the soaked toilet paper stuck all over him. 

Bottom line: water is wet.

domenica 6 dicembre 2015

EP. 12 - YELLOW E LA RECITA DI NATALE

Yellow aveva trascorso le ultime ore a fare i casting per la recita di Natale. Si era ben presto pentito di essersi offerto. Tutte le papere si erano presentate con un idea o una trama da presentargli. Tantissime idee, una più balorda dell’altra. Violet (la sorella intelligente di Yellow) era a capo dello show. Aveva scartato praticamente tutti dicendo chiaramente agli artisti improvvisati che erano fuori di zucca a proporre quelle porcherie. Era una paperetta con le palle lei. Ad un certo punto Violet dovette allontanarsi per un impegno inderogabile e si fece sostituire da Orange. Pensava di aver fatto una mossa intelligente, non lo era stata.
Orange era più interessato alle papere che alle trame quindi, quattro graziose paperette vestite da sirena salirono sul palco ed intonarono una canzone dall’Odissea di qualche autore cieco morto secoli prima, lui le scritturò subito.  Amy, lunga chioma bionda e costumino viola, Marina, boccoli castani e costumino blu, Esmeralda, capelli rossi e costumino verde e Rose, una brunetta sfacciata con il costumino rosa, erano molto contente.
Yellow non obiettò alla scelta del fratello. Sembrava una bella trama dopo tutto. Quando Violet tornò , si arrabbiò e rimproverò duramente entrambi. Loro caddero dalle nuvole.
Non riuscirono a capire perche fosse tanto arrabbiata fino a che Shakespeare non gli raccontò l’Odissea per intero e gli fece presente che non si trattava di un musical. Adesso si ritrovavano con una sorella furiosa e quattro incantevoli papere-sirene.
Fu solo allora che Yellow ebbe un’idea geniale e – incredibilmente – tutta la crew era d’accordo con lui che si trattava di un piano fantastico.
Yellow aveva pensato che avrebbero potuto mettere in scena “La sirenetta”. Si trattava di una storia semplice ma  piena di belle canzoni e sirene (e poi lui si sarebbe scritturato per il ruolo del principe Erik).
Semplicemente geniale.
Violet richiamò tutto il cast, comprese le quattro sirene, e li fece allineare sul bordo della vasca. Spiegò che avevano scelto “La Sirenetta” e procedette con l’assegnazione dei ruoli. Il ruolo di Ariel era stato affidato a Marina per via della sua chioma fulva.
Le altre papere-sirene protestarono e si misero a bisticciare.
Yellow tentò di calmarle ma finì nel bel mezzo del parapiglia e – come sempre – sul fondo della vasca. Stavolta, comunque, non da solo. Orange lo guardò con occhi malizisi “Serve aiuto?” gli disse con tono scherzoso “Fai con calma” gli rispose Yellow, la sua voce appena udibile a causa degli schiamazzi che stavano facendo le quattro papere vestite da sirena.


Morale della favola: non dire gatto se non lo hai nel sacco. 

EP.13 - THE KUNG-FU LESSON

Our little yellow pal couldn’t stop complaining about how sick he was of ending in the bathtub every single time so Blake, is corvine rubber bro, decided (as a Christmas present) to introduce him to Quack-Quack Sensei and pay for a kung-fu lesson, in order to improve Yellow’s skills.
Quack-Quack Sensei was a very strict teacher.  Legend was he’d never smiled, not even when he’d been a baby duck. Some people said he was born in a storm and with his very first cry he’s stopped it.
Every word coming out of his beak was wise, he could kill with his eyebrow, enemies melted in front of him: he was the almighty Quack-Quack Sensei.
Yellow quickly explained his problem.
One often meets his destiny on the road he takes to avoid it[1]” the great master replied “You have to endure and improve yourself in every aspect because that stiffest tree is most easily cracked, while the bamboo or willow survives by bending with the wind[2] and you must know in your heart that failure is the key to success: each mistake  teaches us something[3]
Somewhere between the bamboo, the willow, the birch , the elm, the juniper and the rosemary, Yellow fell asleep. He’d been supervising the rehearsal for the Christmas play all night and he was really tired.  Quack-Quack Sensei’s voice was steady and pleasing, it was just like a lullaby in his rubber ears.
At one point he opened his eyes and the Quack-Quack Sensei was looking at him in anger. No one had never dared sleep in his presence. The master eyes were gloving with fire and Yellow was a bit scared. He’d seen all Bruce Lee movie though, he knew kung-fu.
The master scoffed “I was paid for a lesson and I’m a duck of my word my little kohai Yellow. Since the best teachers are  those who show you where to look but don’t tell what to see,[4] here’s my lesson: Your mind is like the water” and while saying it Quack-Quack Sensei threw Yellow into the almost empty bathtub “when it is agitated it becomes difficult to see. But if you allow it to settle the answer become clear.[5]
Yellow was wondering what was the question to the answer in the bottom of the bathtub but for once he stayed quiet.
And, just for the record, there was nothing written in the bathtub. He’d probably missed a joke.

Bottom line: if it’s written in the sand or in the bottom of a bathtub or wherever there is water, don’t bother search for answers. Water always washes them off.




[1] Maestro tartaruga
[2] Bruce Lee
[3] Morihei Ueshiba
[4] smw in the web
[5] Master Oogway

EP. 13 - LA LEZIONE DI KUNG-FU

Il nostro piccolo amico giallo non la smetteva di lamentarsi del fatto che finiva sempre sul fondo della vasca da bagno così Blake, il suo fratellino dalle gommose piume corvine, decise (come regalo di natale) di presentagli Quack-Quack Sensei e pagargli una lezione di kung-fu affiché Yellow potesse migliorare le sue capacità.
Quack-Quack Sensei era un maestro molto severo. La legenda narra che non avesse mai sorriso, nemmeno da piccino. Alcuni dicono che nacque durante una tempesta e con il suo primo vagito la fermò.
Ogni parola che fuoriusciva dal suo becco era una perla di saggezza, poteva uccidere con un sopracciglio, i nemici si scioglievano dinnanzi a lui: lui era Quack-Quack Sensei l’immenso.
Yellow gli spiegò brevemente quale era il suo problema.
Spesso si incontra il proprio destino sulla via che si intraprende per evitarlo[1]” gli rispose il grande maestro “devi sopportare e migliorarti in tutti gli ambiti poiché l’albero più rigido si spezza facilmente mentre il bamboo o il salice sopravvivono perché si piegano assecondando il vento[2] e tu devi riconoscere, infondo al tuo cuore,  che il fallimento è la chiave per il successo: ogni errore ci insegna qualcosa[3]”. Da qualche parte tra il bamboo, il salice, le betulle, l’olmo il ginepro ed il rosmarino, Yellow si addormentò. Aveva supervisionato le prove per la recita di Natale per tutta la notte ed era davvero stanco. La voce di Quack-Quack Sensei era mitigata e piacevole, come una ninna nanna per le sue orecchiette gommose.
Ad un certo punto, Yellow aprì gli occhietti e Quack-Quack Sensei lo stava guardando arrabbiato. Nessuno aveva  mai osato addormentarsi in sua presenza. Gli occhi del maestro bruciavano di rabbia e Yellow era un pochino intimorito. Comunque sia, Yellow aveva visto tutti i film di Bruce Lee, lui conosceva il kung-fu.
Il maestro sbuffò “Sono stato pagato per una lezione e sono una papera di parola mio piccolo kohai Yellow. Dal momento che i migliori insegnanti sono quelli che ti dicono dove guardare ma non cosa cercare[4], questa è la mia lezione: la tua mente è come l’acqua” e dicendo questo lo fiondò nella vasca quasi vuota “quando è agitata è difficile vedere ma se gli permetti di calmarsi, la risposta si palesa[5]. ”  
Yellow si chiedeva quale fosse la domanda la cui risposta avrebbe trovato sul fondo della vasca ma, per una volta, se ne stette in silenzio.
Tanto per la cronaca, non c’era niente scritto sul fondo della vasca. Probabilmente non aveva capito la battuta.

Morale della favola: se è scritto sulla sabbia o sul fondo della vasca o dovunque ci sia acqua, non vi affaticate a cercare le risposte. L’acqua le avrà lavate via.


[1] Maestro tartaruga
[2] Bruce Lee
[3] Morihei Ueshiba
[4] da qualche parte su internet
[5] Master Oogway

EP.12 - YELLOW AND THE CHRISTMAS PLAY

In the last few hours, Yellow had been casting ducks for the Christmas show. He’d soon regretted coming forward for this task.  Every duck had came up with an idea or a plot he/she wanted to show them. So many ideas, all so very impossible to realize. Violet (Yellow’s smart sister) was in charge of the show. She had discarded every one bluntly telling the artists they were out of their freaking minds in asking what they were asking. She got guts, this duck. At one point she had some urgent errand to do so Orange took her place. She thought it was a smart move but it happened to be a dumb one.
Orange was more interested in she-ducks than actual stories so when  four very eye-catching ducks dressed as sirens went on the stage and played a song from “Odyssey” by some blind writer who died eons ago, he immediately signed up all of them. Amy, blond long hair and amethyst suite, Marina, hazel waves and blue suite, Esmeralda, red haired with a green suite, and Rose, a cheeky brunette with a dark pink suite, were amused.
Yellow didn’t object to his bro choice. It seemed a nice plot after all. When Violet came back, she went mad and scolded them pretty badly. For them it all came out of the blue. They couldn't understad why she was that enraged ‘till Shakespeare duck told them the ALL Odyssey and they discovered it was no musical.
At the end of the day they had an angry sister and four stunning duck-sirens.
Yellow - then - had the smartest idea and – unbelievably – all the crew's ducks agreed with him that it was an amazing plan.
He thought they could have played “The little mermaid”.  It was a simple story, had a few nice songs and there was plenty of mermaids (he also planned to cast himself for the role of prince Eric).
Simply genius.
Violet called in the whole cast, the four mermaids included, and they all lined up on the bathtub edge. She explained they’d chosen “The little mermaid” and allotted the roles. She had also decided to give Ariel’s role to Marina since she had nice red hair.
The other girls protested and started to fight with each other. Yellow tried to calm them down but he got involved in the scuffle and  - as always – fall into the bathtub. He was not alone this time, though.
Orange looked down at him and smiled knowingly “Need help?” he said amused. “Take your time” Yellow replied, his voice barely audible in the mess that was the bickering party of the four mermaid.

Bottom line, don't count your chickens before they're hatched.